E Paul McCartney morì, quello è un sosia.

Stasera Lou Reed è buono con me anche se non l’ho mai potuto patire.
Sussurra dalle casse “Holly came from Miami fla…” eccetera eccetera e io mi sento particolarmente riflessiva anche se non ho particolari contenuti che mi assillano.
Cerco di portare a casa ogni giornata sapendo che c’è ben poco spazio per l’introspezione. E, come sempre, quando mi manca questo spazio ritaglio ogni attimo per dedicarmici. Ovviamente apprezzo la possibilità di pensare a me quando ho pochissimo tempo per farlo.
Tutto ciò perché di questi tempi non c’è tempo per Principessa Paranoia, e, come chiunque mi conosce potrà confermare, “I love Paranoia”.
Sono come dipendente da questo stato mentale e dall’ideazione paranoide. E lo dico nel pieno delle mie facoltà mentali, il che è ancora più inquietante dell’affermazione in sé.
Magari mi fa bene fare gli esami e jon avere tempo nemmeno per andare in bagno. Magari mi disintossico. Magari sarò più imbecille e contenta.
Magari adesso vado a letto.

ParanGIoia, ci vediamo dopo gli esami.

Canzoni vecchie di mill’anni.

Ma se domani un altro sole il tuo corpo riscalderà (domani),
però domani un altro bacio dimmi che sapore avrà (domani),
se domani un pensiero di ciò che era ieri ti chiamerà (domani),
tienilo con te perché dopo un giorno ancora forse se ne andrà.
Oggi c’ho in testa te, non so perché, domani chissà… perciò se ti va senti qua:
i ricordi sono in fila e non mi mollano, ad uno ad uno salgono e mi tormentano.
Sono in para, noia dura, dolce tortura, paura, come quella sera indeciso sul baciarti o meno,
a parlare sul divano ore, la prima volta che assaggiavo il tuo sapore e già ne ero strettamente dipendente,
shhh, cotto immediatamente. Ed era tipo “che c’importa di domani?” , stringimi le mani,
ma i baci non risolvono i problemi, e ora non ci sei, domani è già arrivato,
e brucia dentro sai, anche se ero preparato,
e cadono parole come pioggia sulla strada, forse verrà domani il sole che le asciuga.
Non so dove mi porterà questa marea, a largo o a riva non ne ho idea,
se con qualcuno o se con te, non so domani neanche se sarò con me.
Ma se domani un altro sole il tuo corpo riscalderà (domani),
però domani un altro bacio dimmi che sapore avrà (domani).
Se domani un pensiero di ciò che era ieri ti chiamerà (domani),
tienilo con te perché dopo un giorno ancora forse se ne andrà.
L’autostrada scivola veloce, sto mangiando quel gelato che ti piace, che ti fa ingrassare, tutte le menate
quante volte le ho sentite, mi gira in testa ancora la tua voce,
dolce musica, pure quando isterica, quasi psichedelica, senza dubbio erotica.
E penso a quanto spesso son finito nel tuo letto a smaltire quel gelato, a restare impigliato
nei tuoi capelli con il mio orecchino, a fare casino, per farmi stare zitto mi schiacciavi sulla bocca il tuo cuscino.
Fumare sigarette, raccontarti barzellette fino al mattino, e mi divertivo
quando mi correggevi se sbagliavo un congiuntivo.
E come t’incazzavi quando t’abbracciavo e non m’ero tolto l’orologio e ti graffiavo,
cento volte buonanotte e non dormivo, ti fissavo, poi mi muovevo e ti svegliavo:
“…E lasciami dormire Ale ti prego…”,
ed eri così bella che non ci credevo…
Ma se domani un altro sole il tuo corpo riscalderà (domani),
però domani un altro bacio dimmi che sapore avrà (domani).
Se domani un pensiero di ciò che era ieri ti chiamerà (domani),
tienilo con te perché dopo un giorno ancora forse se ne andrà.
Forse domani un nuovo vento la mia passione soffierà via (domani),
chissà domani quale fuoco ecciterà i peccati miei (domani),
perché domani non ci sei, perché domani non c’è “noi”,
perché domani, c’è solo domani (domani), domani.
E ancora cambio umore se ti penso, è un bel po’ che non ti sento,
ma non mi frega cosa stai facendo, dentro ho un’immagine di te che non parla,
l’ho fatta per guardarla e non voglio rovinarla.
E tengo solo il buono, come il tuo profumo, che mi ha sballato più di ogni cosa abbia bevuto o fumato,
e mai nessuna foto renderà giustizia al tuo sorriso quando esplode all’improvviso sul tuo viso,
lascia stare, domani avrò un altro posto dove andare, e un’altra rima da inventare,
e neanche so dove saranno i miei pensieri, forse sarai solo una luce che illumina il mio ieri.
Ma ancora rido se penso ai soprannomi che mi hai dato, li sapesse anche il mio amico, sarei rovinato!!
Non credi?? Sono ancora in piedi, e lontano che non mi vedi, ma oggi tu sei la mia musa, baby,
fata benedetta e strega maledetta insieme, faccio di te le rime mentre domani viene,
la notte muore schiaccio l’acceleratore, oggi sarà un giorno senza te, domani pure.
Ma se domani un altro sole il tuo corpo riscalderà (domani),
però domani un altro bacio dimmi che sapore avrà (domani).
Se domani un pensiero di ciò che era ieri ti chiamerà (domani),
tienilo con te perché dopo un giorno ancora forse se ne andrà.
Non so dove mi porterà questa marea, a largo o a riva non ne ho idea,
se con qualcuno o se con te, non so domani neanche se sarò con me.
Domani…

Articolo 31 – Domani

Ma dai che prima o poi smette, dai che prima o poi smette.

Comin’up: l’Estate.

Questo è decisamente il più bel periodo dell’anno a prescindere dalle mutevoli vicissitudini personali e dall’umore che fa dei salti manco  fosse sul tappetone elastico che da bambina adoravo. Ci avrei passato le ore anche se avevo paura di fare la capriola in aria, cosa che chiaramente tutti i dodicenni e le dodicenni fighe non mancavano di farmi notare ogni volta al luna park.
E’ il periodo in cui si devono stringere i denti perché c’è la sessione estiva ma un volo per la Puglia già prenotato fa ben sperare. Il periodo in cui fa caldo e ancora non ci si lamenta perché siamo tutti contenti di scartevetrarci un po’ gambe ed ascelle ed uscire nel sole. Il periodo in cui tutti chiedono “che fai quest’estate?” e, che figata, io ho una super risposta. Il periodo in cui non ci sono lezioni e si respira un po’, si ripete sotto il sole e si va a correre all’ora di cena.

E’ anche il periodo in cui escono LE DATE DEI TOUR ESTIVI.
Dopo brevissimo briefing su Facebook ho desunto che *devo* andare a vedere:
– MANNARINO, 25 luglio a Viareggio, e ci metterò piede solo per questo concerto, giuro.
– NOBRAINO, 9 agosto a Corigliano d’Otranto, che porcavacca casca proprio quando IO sarò in Puglia e sono tanto contenta perché non li ho mai visti. In alternativa posso ripiegare su 3 agosto a Fucecchio, e me passa la paura.
– NEGRITA, 1 settembre a PISA… Ccccccccccè, a Pisa, ci rendiamo conto?!? Non esiste che non me li vada a vedere per la QUARTA volta.
Per non parlare del  Summer Festival al quale non parteciperò per una mera questione economica, ma i Blink ascoltati da fuori non me li leva nessuno.

Ma sono troppo positiva ultimamente, mi piace un sacco tutto quanto. Mi piacciono le prospettive, mi piacciono le luci che si riflettono negli angoli di Vettovaglie e questa nuova indipendenza. L’estate è già dentro di me. E anche fuori visto che, se non si fosse capito, “è un caldo s’abbaia”.

E ora voglio farci delle capriole e delle evoluzioni incredibili su quel tappetone elastico.

Se ti mando un’email lo vedi che poi
magari la leggi quando è tardi ormai
se ti mando un messaggio è ancora peggio
con centosessanta caratteri è brutto
dire quello che penso, di cosa ho bisogno
ti chiedo soltanto un appuntamento
per guardarti negli occhi, poterti toccare
ma il tuo cellulare continua a squillare.
Dai spengilo adesso, facciamolo adesso
ti prego stai zitto, non vedi, non posso!
Va bene lo stesso, va bene lo stesso…
Io non sono un trial band, non sono un trial band
che lei non può fare a meno di me
Non sono un trial band, non sono un trial band
che lei non può fare a meno di me
io non ho il t9, io non so cosa vuole
io non riesco ad ascoltarla se parla per ore
tutte le sue amiche le invidiano quello,
va bene lo ammetto, è troppo più bello!

Mandi il segno di lui più il segno di lei
mi dici “non c’è affinità fra di noi”
io amo stare in silenzio, leggo Dante e D’Annunzio
tu hai sempre quel coso infernale all’orecchio
tolgo la suoneria, getto la batteria,
ora sei irraggiungibile, adesso sei mia!
Ti prendo le mani, ti dico “I love you”
ma hai già messo le cuffie, non mi ascolti più
Va bene lo stesso, va bene lo stesso…
Io non sono un iPod, non sono un iPod
che mi premi play, che mi premi stop
non sono un iPod, non sono un iPod
che posso ascoltare musica pop
io non so cantare, io non riesco a capire
io non sono un file ma mi puoi scaricare
tutte le tue amiche t’invidiano quello…
Elettrodomestici tascabili ci aiutano
Elettrodomestici tascabili ci piacciono
Elettrodomestici tascabili ci vestono
Elettrodomestici tascabili ci cambiano
Elettrodomestici tascabili ci costano
Elettrodomestici tascabili ci servono
Elettrodomestici tascabili  ci usano
Elettrodomestici tascabili ci uccidono
Io non sono un trial band, non sono un trial band
che lei non può fare a meno di me
Non sono un trial band, non sono un trial band
che lei non può fare a meno di me
io non ho il t9, io non so cosa vuole
io non riesco ad ascoltarla se parla per ore
tutte le sue amiche le invidiano quello,
va bene lo ammetto, è troppo più bello!
Io non sono un iPod, non sono un iPod
che mi premi play, che mi premi stop
non sono un iPod, non sono un iPod
che posso ascoltare musica pop
io non so cantare, io non riesco a capire
io non sono un file ma mi puoi scaricare
tutte le tue amiche t’invidiano quello…

Formiche nell’Orto – L’insostenibile leggereza dell’etere

Una lezione di diabetologia.

Vorrei tante cose, ogni giorno mi sento pervasa da desideri più o meno intensi e più o meno stupidi.
L’altro giorno avevo voglia di Nutella e ora è nella mia credenza. Avevo voglia di mamma e l’ho chiamata.
Ma in questo momento non mi viene in mente altro se non che vorrei una scusa. Vorrei una scusa per giustificare la mia voglia di parlare con te che non intende lasciarmi in pace quando mi sei vicino anche tramite questi stramaledetti mezzi tecnologici.  Quant’è ridicolo, stupido ed adolescenziale perdersi quando un nome diventa verde su Facebook?

Ho bisogno di uno psichiatra? Non dico di no.
Ho bisogno di bere? Penso proprio di farlo già abbastanza.
Sto male? No.

L’importante è rendersi conto che qualsiasi scusa sarebbe null’altro che una scusa. E che ogni azione sarebbe utile come masticare una gomma per risolvere un’equazione.
E poi ti riallontani e non ci penso più, e vado in ospedale, m’innamoro e dico a tutti che, vada come vada, io sarò un’internista. Ho cose belle tutte in fila dentro di me, ogni tanto fanno un girotondo ed esplodono per rimbalzarmi nel petto e tornare in una posizione dalla quale riesco a percepirle tutte. Una-per-una. Pezzo-per-pezzo.
Oggi è proprio bello, tutto quanto. Anche le cose che mi mancano e quelle che non dico.
E’ bello tenerle qui, è bello osservarmi.
E’ bello vivermi.

Macchina e poi aeroporto.

Se ne andò in un giorno di primavera decisamente inusuale.
Avevo deciso di mettere gli stivali di cuoio invece delle ballerine perché c’era uno di quei venticelli che appena arrivano le sette diventa terribile sulle caviglie ed avevo girato la chiave nella toppa per entrare a cambiarmi con una flemma che nemmeno ci fosse ad attendermi l’Apocalisse al di là.
Mi sono truccata come ogni giorno, solo un po’ d’attenzione in più e poca matita sotto gli occhi per evitare di diventare un Picasso “nel caso in cui…”.
Ho deciso che avrei agito secondo i dettami di atarassia e aponia. Come dice sempre Anastasia.
Non me ne importava più di tanto in fondo. Non sarebbe cambiato molto, non avrei subito un brusco stravolgimento della mia routine. Non avrei pensato che mi mancava un braccio. Eppure bruciava. Oh, se bruciava.
Ci trovammo in piazza alle sei come se stessimo andando a prendere una birra. Spezzati fra il silenzio di alcuni e le battute di coloro che potevano farne. Il muro emotivo era sempre evidente ma nessuno ne faceva parola perché certe cose non si dicono e basta. Ma c’era qualcosa che faticava ad andarsene e la cosa più fastidiosa era che non si poteva dare un nome alla sensazione.
Ho spezzato la mia parte di silenzio in maniera estremamente impacciata dicendo una qualche idiozia che non ricordo.
Non posso evitare però di ricordare il suo sorriso.
Potevo provare tante cose per lui, tutte leggere e frivole. Che esulavano dall’affetto.
Ma l’Amore incondizionato per quella bocca che si piegava non sarei mai riuscita a spiegarlo a nessuno.
Non ho avuto nessuna storia con lui. Io ho avuto una cazzo di storia col suo sorriso.
E’ per questo che molte volte c’illudiamo di star facendo un percorso e poi rimaniamo in mezzo ad una strada che non ci sembra nemmeno più la nostra: non amiamo le persone ma solo alcuni loro dettagli che nessun altro percepisce. E più dettagli si arrivano ad amare, più è probabile la costruzione di una relazione da cristiani che dia le sue soddisfazioni emotive nel lungo tempo.
Qual è la – inenarrabile – fregatura?
Che un solo dettaglio può non farci dormire la notte e mandare a troie l’esistenza.
Io ho avuto una storia con quel sorriso ed eravamo solo noi.
Ora se n’è andato, e si poteva pensare che mi trovassi lì con una masnada di gente semi-sconosciuta per pura e semplice convenienza. Non era così. Io ero lì a godermi una cosa che amavo fuori da ogni logica.
E sbiadirà questo momento di temporanea insanità mentale, come sono sbiaditi tutti gli amori che si credevano indelebili.
Atarassia.

 

Oroscopo Internazionale ultra-bastardo.

Il dolore che proverai la prossima settimana sarà direttamente proporzionale all’amore represso e trattenuto. Perciò se lascerai che il tuo amore scorra liberamente come un ruscello di montagna durante un temporale, forse non dovrai affrontare nessun dolore. Dici che esprimere in modo strategico il tuo affetto ti fa sentire più forte e meno indifeso? In altre occasioni sarà anche vero, ma non adesso. Incondizionato e disinibito devono essere le tue parole d’ordine.

Oh I’m so screwed up this time.

Makes me laugh.

Della serie “cose che mi voglio ricordare”.
Mi siedo sotto al portone di casa alla fine di un’uscita tranquilla con Amico a sfumacchiare ed aggiornarci sugli ultimi turbamenti, gossip ed affini.
Entrati nella discussione avente come topic “relazione di Altro Amico con Tizia Sconosciuta” ho appena fatto in tempo a dire “me senti obiettivamente lui come tipo…”
…che mi blocca.

“No senti Gioia, il tipo standard che piace a te non è un tipo standard che ESISTE!”

Allora stoapppppposto, non esiste nemmeno. Perché crucciarsi?
Ma soprattutto che c’entrava col discorso su Altro Amico e Tizia? Mistero della fede.

Bastian contrario.

E poi mi sbugiardo in meno di un soffio di Eolo.
Oggi, presa dalla foga “Cazzomimetto” in very Zit style, pensavo di comprare vestito + stivali o scarpe col tacco per l’apericompleanno di Me Medesima…
Me ne sono uscita con una magliettadelcazzo bianca di Zara e una collanadelcazzo di Bijioux Brigitte e con una pochette con gli anelli stile Alexander McQueen. Non la rigida piccolina ma il modello un po’ più capiente con la catenina. E sì che volevo una borsa con la catena da quindici euri…
Insomma, questo è il mio regalo di compleanno. Del quale non trovo una foto, del quale potrò scegliere se andare fierissima o vergognarmi dato che consta di una normalissima pochette sabbia con la catena condita da quattro anelli sbrilloccorosi unodei quali a forma di teschio con i brillantini. I brillantini, cccccccioè.
Mi fa male seguire ‘ste fashion blogger.
Però ho ancora entrambi i reni.
Per adesso.