Il mio pH non risalirà mai più. Ciao.

Ho deciso che li odio dal profondo del mio cuore. E’ viscerale, credo che se non starò attenta la rabbia mi divorerà e la stinfiàggine diverrà la sola ed unica padrona di ciò che resterà di me.
Ho deciso che  certe persone inesorabilmente fighe dovrebbero essere considerate illegali. Non parlo di bellezza estetica, o meglio, non solo di quella. Parlo del fatto che ci sono alcune persone alle quali basta fare una foto in un campo con una canotta bianca e gli occhiali a specchio per sembrare Jennifer Lawrence nella sua ora di libertà. Per quanto riguarda i ragazzi, per alcuni bastano tre foto a un panorama e la colonnina “Informazioni” su FB per volerli come compagni sempiterni di vita.
E’ che a loro viene naturale, hanno quel je ne sais quoi, e io no. Non sono mai stata ritenuta universalmente figa. Sono stata ritenuta intelligente e in gamba nelle realtà di cui ho fatto parte. In altri casi ho miseramente fallito (vedi danza), e ancora sono rimasta una ragazza normale in una moltitudine di ambiti.
Quello che non sono mai riuscita a fare è essere naturalmente figa, invidiabile in maniera disinvolta, considerata cool per le esteriorità che ho mostrato e mostro.
Mettici che non sono una top model, mettici che ho un carattere di merda. Mettici che però ho un quantitativo di materia grigia che supera ampiamente quello di tanta gente universalmente ritenuta figa.
Qual è, dunque il problema?
Il problema non è che rosico, anche se rosico, e rosicare non è mai bello né c’è da andarne fieri. Il problema è che nel mio rosicare c’ho la meta-rosicazione, c’est à dir: rosico perché ANCH’IO giudico i soggetti di cui sopra inevitabilmente fighi, mentre la parte razionale di me urla che non è possibile che un mezzo cesso mezzo pelato e rachitico solo perché ha una Reflex e pubblica gli Arcade Fire un giorno sì e l’altro pure diventi improvvisamente scopabile. Anche per me, anche se inesorabilmente dopo due giorni non ne tollererei l’ego ipertrofico.
Mi chiedo come mai sono anch’io così sensibile a questi nuovi fascini non-conventional che poi sono più conventional del guardare il Grande Fratello. Una volta ero una persona meglio. O forse una volta vivevo in una realtà così categorizzata che questi finti barboni coi montgomery di Burberry, le sigarette auto-rollate, le cuffione e gli MGMT non esistevano. Pottini, fricchettoni e fascisti: a 12 anni lo spartiacque senza via di ritorno né mezze misure. Ci hanno pensato i Mod e i Red Skins qualche anno dopo a ravvivare l’ambiente. Poi sono andata a Pisa e ho capito che:
1 – infilare le persone in categorie socio-estetiche è una boiata e succede solo a Lucca;
2 – i fascisti per fortuna non ci sono ovunque, e dove ci sono vengono -giustamente- emarginati;
3 – il fricchettonismo ha assunto la tinteggiatura hipster e non ci si può più fidare nemmeno di rasta e colori giamaicani. Nascondono inevitabilmente album degli Smiths e un gusto perverso per le novels di Palahniuk (che piacciono anche a me, peraltro…), celano fra un bracciale di pelle e l’altro la camicia firmata e il “Mi piace” alla pagina del Movimento 5 stelle.

Eppure questi soggetti risultano estremamente fighi e fighe, anche ai miei ipercritici occhi.
E mi chiedo come mai non ci son nata io ggggggiòvane, carina e con la Reflex al collo. Come mai non ci sono nata io, ragazza cool che va in gita fuori porta ogni domenica e mette 300 foto su Instagram #nofilter #sunday #love #picofimieicoglionisfranti mentre la vera me probabilmente è in Terapia Intensiva a litigare con l’ecografo non perché mi pagano, ma per la tesidemmerda.
E poi vieni a sapere che fanno parte di 3 associazioni di volontariato, suonano il piano da semi-professionisti e magari fanno anche gli scout. O se ne intendono di vino, giocano a squash ( a SQUASH, capito?), e conoscono a memoria Les Fleurs du Mal.
Ok, uccidetemi. Io nella mia vita è assai se ho imparato la Medicina e ancora non so mettere propriamente le mani addosso ai cristiani per curarli. Faccio ufficialmente cagare.
Poi mi rinvengo e penso di essere molto più vera di tante persone apparentemente fighe, mi ricordo che ho fatto millemila cose e quanto mi piace la mia vita. Anche se non mi sento mai uberfiga e non ho né Tumblr né Twitter. Su Instagram ci pubblico una foto ogni 2 mesi e di solito son foto del mio gatto.

Dal mio angolino di non-fighezza cerco sempre di farmi piacere ciò che mi piace e osteggiare con forza quelli che sembra debbano essere gli apprezzamenti obbligati dalla fetta cool della popolazione giovanile.
Tanto per dirne alcune:
– NON mi piacciono gli Arcade Fire, e nemmeno Brunori Sas;
– La Grande Bellezza mi ha fatto sommamente cagare;
– credo che le open toe con le calze sotto siano profondamente antiestetiche;
– mi piacciono gli anni ’90 e le serie tv di bassa lega;
– guardo Amici di Maria de Filippi e mi diverte molto;
– resto antifascista anche se tutti si dimenticano che i fascisti esistono ancora (ciao Dax, 16/03/03);
– mi piacciono i Negrita, “oddio, ma loro son proprio commerciali…”, e sticazzi?;
– ho speso 37 € per vedere Max Pezzali live ed ho anche pianto;
– odio Beppe Grillo e tutto ciò che il suo movimento rapresenta;
– non mi fa ridere la Littizzetto, anche se stasera sulle quote rosa aveva ragione.
Sono solo alcuni esempi. E’ il mio non-conventional personale ed autentico, molto più di tanti pupazzi che ci sono in giro.
E che cazzo, io trovo fighissimi. Qualcuno mi spieghi perché.

Love hangs herself
With the bedsheets in her cell
Threw myself on fires for you
Ten good reasons to stay alive
Ten good reasons that I can’t find

Oh, give me a reason to be beautiful
So sick in his body so sick in his soul
Oh, give me one reason to be beautiful
Oh, and everything I am

Love hates you!
I live my life in ruins for you!
And for all your secrets kept
I squashed the blossom and the blossom’s dead

Oh, give me a reason to be beautiful
So sick in his body so sick in his soul
Oh, and I will make myself so beautiful
Oh, and everything I am

Miles and miles of perfect skin
I swear I do, I fit right in
My love burns through everything
I cannot breathe
Miles and miles of perfect sin
I swear, I said, I fit right in
I fit right in your perfect skin
I cannot breathe

Hey, baby, take it all the way down
Hey, baby, taste me anyway
Oh, you were born
So pretty, oh, summer babe
We’ll never know
And fading like a rose

Give me a reason to be beautiful
So sick in his body so sick in his soul
I’ll give you my body just sell me your soul
Oh, and everything I am will be bought and sold
Oh, and everything I am will turn hard and cold

And they say in the end
You’ll get bitter just like them
And they steal you heart away
When the fire goes out you better learn to fake
It’s better to rise the fade away

Hey, you were right
Named a star for your eyes
Did you freeze? Did you weep?
Turn to gold, baby, sleep

Hey, honey mine
I was there all the time
And I weep at your feet
And it rains and rains

Fra dodici giorni mi laureo. Ciao.

Oggi ho paura. Sto cercando d’imprimere bene sullo schermo questo concetto nella speranza che un po’ rimanga lì quando chiuderò il PC, e non mi segua. Mi sento un peso enorme sulle spalle, spalle che mi fanno costantemente male perché sto piegata a scrivere per ore senza contare i turni in Terapia Intensiva durante i quali soffro lo stress dell’attesa e l’incertezza costante. Non sta andando male, non è andata male sinora. E’ solo che non so se posso farcela, non mi sento pronta a balbettare di fronte a 200 persone che si beh insomma ho tipo scritto una tesi sul precondizionamento ischemico e voglio la mia corona d’alloro… La mia corona d’alloro. Scriverlo mi fa mancare il fiato e no, non è possibile che manchino solo dodici giorni. Perché per me è più grossa rispetto a come lo è per tutti gli altri? Perché nessuno ha fatto le storie che sto facendo io quando s’è laureato?
Mi rispondo, con un po’ di tristezza, che io non ho fatto altro. Ho letto, ho scritto tantissimo e ho amici splendidi, ma non ho fatto altro con lo stesso amore e la stessa passione.
Ecco perché ho tanta paura. Paura che non sia abbastanza, che ci sia un Professore-merda che mi darà 104, che cadrò sui tacchi o m’impappinerò di fronte a tutti. Ma sopra ogni altra cosa, paura di dimenticare qualcosa. E non vivermi il momento, perché giuro che non riesco a realizzare. E’ come se stesse succedendo tutto a qualcun altro, qualcuno che con me non c’entra proprio. Non sono io, non chiameranno il mio nome e non dovrò alzarmi e parlare a quel lungo microfono con almeno otto Docenti ad ascoltarmi e mio padre fra il pubblico. Mio padre.
Mi viene da piangere.
Non so di cosa ho bisogno.
Non ce la faccio a mettere in ordine la tesi adesso.
Vorrei che qualcuno mi portasse le sigarette e mi dicesse che andrà tutto bene, che mi aiutasse a raccogliere le idee. Non sono pronta e ho paura.

I am the girl you know can’t look you in the eye
I am the girl you know so sick I cannot try
I am the one you want can’t look you in the eye
I am the girl you know I lie, and lie, and lie

I’m miss world, somebody kill me
Kill me pills, no one cares my friends
My friend

I’m miss world, watch me break and watch me burn
No one is listening my friends, yeah

I made my bed I lie in it
I made my bed I die in it
I made my bed I lie in it
I made my bed I die in it

Cute girls watch when I eat ether
Suck me under, maybe forever my friends, yeah
I made my bed I lie in it
I made my bed I die in it
I made my bed I die in it…